Orchestra del Teatro di San Carlo
La storia dell’Orchestra del Teatro di San Carlo è strettamente legata a quella del teatro lirico più antico d’Europa, inaugurato il 4 novembre del 1737 con l’Achille in Sciro di Domenico Sarro. Da allora, la prestigiosa tradizione dell’Orchestra del San Carlo è proseguita nell’Ottocento, periodo durante il quale il complesso fu destinatario di opere composte da Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi. Quest’ultimo, in occasione dell’allestimento di Aida, dedicò alle prime parti il suo unico Quartetto d’archi, il cui manoscritto è tuttora custodito presso il Conservatorio di San Pietro a Majella.
La familiarità con il repertorio sinfonico sarà acquisita principalmente nel Novecento; fino a quel momento, si annoverano al San Carlo grandi solisti e complessi ospiti, spesso stranieri. Tuttavia, il 18 aprile del 1884 il giovane Giuseppe Martucci saliva sul podio per dirigere l’ensemble sancarliano in un programma corposo, con musiche di Weber, Saint-Saëns e Wagner. Da allora, il compositore napoletano ha rappresentato una presenza assidua e formativa per l’Orchestra, a lui affidata in più di un’occasione. In seguito sono numerosi i nomi di grandi direttori alla guida del complesso: Toscanini (nel 1909), Victor de Sabata (1928), e ancora i compositori Pizzetti e Mascagni. L’8 gennaio 1934, Richard Strauss regalò all’ensemble del Teatro un concerto interamente formato da musiche proprie. Da segnalare poi, a testimonianza di un’assodata vivacità culturale, il coraggio con cui l’Orchestra darà forma alle prime assolute di Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai (15 gennaio 1921) e di Fedra di Ildebrando Pizzetti (16 aprile 1924).
A cavallo tra il secondo conflitto mondiale e il decennio seguente, Napoli ed il San Carlo accolgono molte altre bacchette di lusso: Gui, Serafin, Santini, Gavazzeni fra gli italiani, e Böhm, Fricsay, Scherchen, Cluytens, Knapperts-busch e Mitropoulos fra gli stranieri, cui si aggiunge, nel 1958, Igor Stravinskij. Gli anni Sessanta vedono avvicendarsi sul podio, due giovanissimi emergenti: Claudio Abbado, che fa il suo esordio nel 1963, Riccardo Muti, nel 1967.
Intanto i complessi del Teatro si fanno apprezzare anche fuori dai confini nazionali, grazie ad una serie di prestigiose tournée: primo teatro italiano a recarsi all’estero dopo la seconda guerra mondiale, nel 1946 il San Carlo è al Covent Garden di Londra. Nel 1951è invece ospite del Festival di Strasburgo e prende parte, all’Opéra di Parigi, alle celebrazioni per i 50 anni dalla morte di Verdi. Dopo il Festival delle Nazioni a Parigi, nel 1956, e quello prestigioso di Edimburgo, nel 1963, il San Carlo si lancia in un lungo tour brasiliano, nel 1969. È a Budapest nel 1973, a Dortmund nel 1981, a Wiesbaden nel 1983, 1985 e 1987; infine, con Flaminio di Pergolesi negli Stati Uniti, a Charleston e New York.
Negli anni Ottanta, in cui si rivedono Muti e Gavazzeni, l’Orchestra trova in Daniel Oren un punto di riferimento assiduo, specie in ambito teatrale. Nella decade successiva, inaugurata dalla collaborazione intensa con Salvatore Accardo, si assiste ad un deciso rilancio dell’attività sinfonica, testimoniato dalle collaborazioni con direttori illustri, tra cui Giuseppe Sinopoli (che dirige una Messa da Requiem verdiana nel 1998) e Lorin Maazel, sul podio nel dicembre 1999 per una Nona di Beethoven molto applaudita.
Sulla scia di queste prestigiose gratificazioni, l’Orchestra Sinfonica del San Carlo – rinnovata e ringiovanita in molte parti – ritrova al proprio fianco altre bacchette famose, come quelle di Georges Prêtre, Rafael Frühbeck de Burgos, Mstislav Rostropovič, Gary Bertini (direttore musicale nel 2004-2005), Djansug Khakidze, Jeffrey Tate (che dal 2005 e 2010 è stato direttore musicale del Teatro, approfondendo il repertorio mahleriano fino ad allora poco frequentato), Gustav Kuhn e Gabriele Ferro (dal 1999 fino al luglio 2004 alla guida dell’Orchestra). Proprio con Ferro, nel settembre 2001, i complessi sancarliani hanno portato il dittico stravinskiano PerséphoneEdipus Rex nell’antico teatro di Epidauro, in Grecia, esibendo un cast di lusso, con Gérard Depardieu e Isabella Rossellini. Nel giugno 2005, l’Orchestra è stata protagonista nelle città giapponesi di Tokyo e Otsu, di due opere verdiane, Luisa Miller e Il Trovatore, e nell’ottobre 2005 è stata a Pisa, con le Cantate per San Gennaro (revisione musicale di Roberto De Simone), ospite del Festival Internazionale di Musica Sacra “Anima Mundi”.Tra le tourné più recenti, si segnalano quelle in Francia e Cile (2010), in Russia al Teatro Mariinskij (2011) e all’Hong Kong Arts Festival (2013) con La Traviata per la direzione di Roberto Abbado e la regia di Ferzan Ozpetek.
L’Orchestra ha inoltre contribuito in modo significativo alla doppia conquista del prestigioso Premio “Abbiati”, assegnato dalla critica musicale italiana nel 2002 a Königskinder («…Jeffrey Tate – si legge nella motivazione – ha conseguito dall’Orchestra disciplina cameristica e slanci romantici») e, nel 2004, a Elektra.
Da febbraio 2012 a dicembre 2014, il direttore musicale è Nicola Luisotti, che ha diretto a Napoli I Masnadieri e la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi e la Messa di Gloria di Giacomo Puccini.
Da ottobre 2016 a dicembre 2022 il Direttore Musicale del Teatro San Carlo di Napoli è stato Juraj Valčuha, già Direttore Principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dal 2009 all’autunno 2016. A dicembre 2017 Valčuha ha inaugurato la Stagione del Lirico napoletano con La fanciulla del West, ed è salito sul podio per le opere Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Shostakovich, Tosca nel Festival estivo e per alcuni titoli della Stagione di Concerti.
Dan Ettinger è il Direttore Musicale del Teatro di San Carlo dal 1 gennaio 2023.
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